COVID-19: Chiarimenti su “Contatto stretto” e “Quarantena”

Durante l’emergenza COVID-19 una delle parole più ricorrenti è “Contatto Stretto” e “Quarantena”.

In questa nota Protection Trade intende aiutare a fare un po’ di chiarezza sul tema, facendo ricorso a fonti ufficiali.

 

Quale è la definizione di contatto stretto?*

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) definisce contatto stretto: 

  • una persona che vive nella stessa casa di malato di COVID-19 (“caso di COVID-19”); 
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano); 
  • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati); 
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti; 
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri; 
  • un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei; 
  • una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo). 

Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima o dopo la manifestazione della malattia nel caso in esame. 

 

Cosa posso fare per proteggermi?

Se si presentano febbre, tosse o difficoltà respiratorie e si sospetta di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19, restare in casa, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici ma chiamare al telefono il medico di famiglia, o la guardia medica. Oppure chiamare il numero verde regionale (qui i numeri verdi regionali) 

 Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 solo in caso di peggioramento dei sintomi o difficoltà respiratoria. 

 

Come gestire un contatto stretto di un caso confermato di COVID-19? 

Sulla base delle Ordinanze ministeriali, le Autorità sanitarie territorialmente competenti devono applicare ai contatti stretti di un caso probabile o confermato la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per quattordici giorni. 

 

Circolare 5443-22/02/2020 Ministero Salute

Cosa deve fare il Medico di base (medico di medicina Generale MMG)?

Il MMG, deve, in presenza di: paziente paucisintomatico/contatto stretto negativo al test 

  • predisporre assistenza domiciliare e/o segnalare il caso al Dipartimento di prevenzione della ASL per la sorveglianza attiva 
  • effettuare valutazione clinica telefonica e gestione dell’attesa della possibile evoluzione 
  • eventuale valutazione domiciliare. 

 

D.L. 23 febbraio 2020

A chi si applica la quarantena?

Agli individui che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva applicazione della misura della quarantena con sorveglianza attiva.

 

www.salute.gov.it Covid-19, come funziona l’isolamento domiciliare

Cosa è la quarantena?

L’interessato deve: 

  • misurare la propria temperatura corporea due volte al giorno (la mattina e la sera) 
  • mantenere lo stato di isolamento per quattordici giorni dall’ultima esposizione 
  • non avere contatti sociali 
  • non effettuare spostamenti e viaggi 
  • rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.

 

Cosa è la sorveglianza attiva?

L’operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza. In caso di comparsa di sintomatologia, dopo aver consultato il Medico di Medicina Generale, il medico di sanità pubblica prende le più opportune decisioni le indicazioni della salute. 

 

NOTE:

* FAQ Ministero Salute